Ergonomia in ortodonzia
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Studio Sadeghi | studio dentistico a Genova centro | ortognatodonzia | odontoiatria infantile | implantologia genova Ergonomia in ortodonzia

Ergonomia in ortodonzia

L'ergonomia, secondo la IEA (International Ergonomics Association), è la scienza che si occupa dell'interazione tra gli elementi di un sistema (umani e d'altro tipo) e la funzione per cui vengono progettati (nonché la teoria, i principi, i dati e i metodi che vengono applicati nella progettazione), allo scopo di migliorare la soddisfazione dell'utente e l'insieme delle prestazioni del sistema.

In pratica è quella scienza che si oc­cupa dello studio dell'interazione tra individui e tecnologie. Inoltre la qualità del rapporto tra l'utente ed il mezzo utilizzato è determi­ nata dal livello di ergonomia.
Il re­quisito più importante per deter­ minare questo livello è la sicurez­ za, seguito dall'adattabilità, l'usa­ bilità, il comfort, la gradevolezza, la rapidità, la comprensibilità e co­sì via.
Leggendo la definizione di ergo­ nomia appare evidente il fatto che questa scienza debba essere applicata quotidianamente nello studio odontoiatrico, al fine di sod­disfare il paziente e rendere più pia­cevole il lavoro dell'operatore. Tra le branche della nostra disciplina che possono ricevere un positivo impulso dall'applicazione dei prin­cipi ergonomici c'è sicuramente l'ortodonzia.
La SIED, a questo proposito, ha organizzato una serie di conferenze itineranti tenute dai dottori Kamran Akhavan Sadeghi e Marialuce Spallarossa.
Abbiamo ascoltato Sadeghi, ecco cosa ci ha detto: "Partiamo dalle parole di Letizia Perillo (Doctor OS Gennaio 2009). L'ergonomia con­ sente l'ottimizzazione dell'effi­ cienza e dell'efficacia di lavoro svol­to e l'ortodonzia non può che trarre indubbio vantaggio da que­sto connubio... Ogni qualvolta l'ortodontista deve comunicare un piano di cura ad un paziente si trova nella situazione di dover far com­ prendere come si intende proce­ dere. Questo non risulta sempre fa­ ci le, in quanto spesso si trattano argomenti ostici ed impegnativi se non addirittura astratti agli oc­chi di una persona inesperta.
Gra­zie alle nuove tecnologie digitali questo non è più un problema, og­gi giorno è possibile comunicare con chiarezza e semplicità; è stato realizzato un software che per­ mette la visualizzazione e la previsione del caso ortodontico in 3D pre e post trattamento. In que­ sto modo il paziente si rende subito conto dell'esito ancor prima di iniziare la terapia".
Sadeghi ha aggiunto: "Anche per l'ortodontista esso rappresenta un grande ausilio. Durante lo studio del caso, previo tracciato cefalo­ metrico, il professionista può valutare ed eventualmente modifi­care iI piano di trattamento, la scel­ta e le posizioni dei bracket al fine di prevedere il risultato ottimale (comprensibilità). Una volta tro­vata la soluzione ideale, odonto­tecnici specializzati sono in grado di creare mascherine per il bandaggio indiretto usufruendo dei da­ti riportati dal software, garanten­do così una completa e totale precisione (sicurezza). Il bandaggio indiretto inoltre permette di velocizzare i tempi alla poltrona du­rante le prime fasi del trattamen­to (comfort, usabilità)".

Secondo Sadeghi: “Facendo ricorso alle nuove tecnologie, l’ortodontista può disporre di attacchi “self-ligating” (autoleganti) con il loro sistema di archi preformati. Si tratta di bracket particolari che presentano dimensioni ridotte rispetto agli attacchi standard, assicurano quindi un minor ingombro al paziente e la possibilità di mantenere un’igiene ottimale (comfort); possiedono uno sportello scorrevole che sostituisce le legature metalliche ed elastiche e questo permette di esercitare forze leggere, costanti e durature sul filo e ciò si traduce in un maggior lasso di tempo tra una seduta e la successiva (gradevolezza, adattabilità); integrano informazioni di torque e di tip all’intermo dello slot e non è quindi necessario apportare pieghe sui fili ad ogni cambio dell’arco, diminuendo in modo sostanziale i tempi alla poltrona per ogni seduta (rapidità)”.
Ed ha concluso: “Utilizzando questi piccoli suggerimenti si arriva ad ottenere un buon livello di ergonomia che si manifesterà in soddisfazione del paziente e appagamento per il professionista”.